Tinea tricofitica o Tricofizia: un caso clinico interessante.
Piccola paziente di 4 anni che da tre o quattro mesi presentava intensa desquamazione e croste al cuoio capelluto, eritema e prurito. Non migliorava con i comuni shampoo antiforfora acquistati in farmacia, senza una prescrizione medica specialistica.
All’osservazione dermoscopica ambulatoriale erano presenti delle piccole pustole e dei peli spezzati senza una vera e propria alopecia!
Tante le ipotesi diagnostiche possibili: pseudotinea amiantacea, psoriasi del cuoio capelluto, dermatite seborroica, dermatite atopica, tinea capitis, patologia auto-immunitaria, altro?
Il caso clinico meritava un esame microscopico e colturale del capello…infatti qualsiasi terapia eseguita senza una diagnosi precisa modifica il quadro clinico creando solo confusione!
Volete sapere il risultato?
Esame micologico positivo per infezione da fungo del genere Trichophyton mentagrophytes!
Diagnosi fatta: #tinea tricofitica!!!!
Infezione difficile da trattare sia perché endotrix (le ife e le spore sono interne al capello), sia per l’età pediatrica della paziente meno compliante alle terapie sistemiche, infine a causa della lunga durata del trattamento sistemico che richiede almeno 6-12 settimane.
Ho scelto di prescrivere la Griseofulvina orale al dosaggio di 10 mg/kg/die, oltre ad uno shampoo a base di solfuro di selenio e uno spray ad attività antimicotica ed estendere il trattamento a tutto il nucleo familiare vista l’alta contagiosità della infezione.
A breve il follow-up.
Il mio motto?
Prima diagnosi, dopo terapia!
E vi assicuro che non si sbaglia😉